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Sfida tra giganti

Photo Credit: Carlo Borlenghi.
Photo Credit: Carlo Borlenghi.


Durante una regata quando il vento è poco, tutto si gioca a livello tattico. Per vincere serve esperienza, un pizzico di fortuna e tenere gli occhi incollati sulle mosse del tuo avversario. Soprattutto se quest’ultimo è il “re” della velocità a vela. Così hanno fatto Giovanni Soldini e gli uomini del suo team a bordo di Maserati che domenica 15 maggio hanno tagliato per primi il traguardo della 67a edizione della Regata dei Tre Golfi. Una vittoria bellissima per il maxi trimarano di Soldini che è arrivata al termine di un duello molto agguerrito con un altro Multi 70, praticamente il gemello di Maserati, ovvero Mana.

E sapete chi era al comando di Mana nel ruolo di skipper? L’australiano Paul Larsen, ossia “Mr. Speed”. Per quei pochi che non lo conoscono Larsen, è semplicemente il velista più veloce del mondo. Uno che nel 2012 a bordo di “Vestas Sailrocket 2”, un avveniristico multiscafo composto da due “foil” e una vela ad ala rigida, è stato capace di toccare i 65,45 nodi, una velocità pazzesca mai raggiunta in precedenza da qualsiasi mezzo marino. E infatti ancora oggi detiene il record a vela mondiale sui 500 metri. Insomma, seppure in una regata costiera, battere uno con la velocità nel sangue come Paul Larsen, permettete che vale doppio?

A bordo di Maserati: “Gioia e coltello tra i denti”

Ma partiamo dall’inizio. La Regata dei Tre Golfi, quest’anno in grande spolvero per celebrare le 67 edizioni disputate, sabato 15 maggio parte alle ore 18,30 dalla rada di Santa Lucia davanti Castel dell’Ovo. Tra yachts sportivi, barche da crociera e vele d’epoca, la competizione vede schierati nella classe dei multiscafi due veri “big”: i Mod 70 Maserati e Mana che portano un po’ di oceano tra queste acque mediterranee e soprattutto le prestazioni a pelo d’acqua dei foil. A bordo di Maserati oltre a capitan Soldini ci sono Guido Broggi, Oliver Herrera Perez, Thomas Joffrin, Francesco Pedol e Gianluigi Ugolini. E poi c’è lui, Alberto Riva. Milanese come Giovanni, classe 1992, ingegnere prestato alla vela, Alberto è il nuovo astro nascente della vela oceanica italiana e in questo 2022 è stato tra i finalisti del Premio “Velista dell’Anno” organizzato dal Giornale della Vela. Merito dei suoi successi italiani e internazionali nella classe Mini 6,50 su EdiliziAcrobatica.

A bordo di Maserati Alberto sale con il giusto orgoglio, ma anche “con il coltello affilato tra i denti”, come spiega prima della gara nel suo profilo Facebook, perché conosce il suo avversario e sa benissimo che non sarà una sfida facile. Su Maserati è il responsabile di tutta l’elettronica di bordo e in questa regata in particolare si occupa anche della navigazione e delle scelte tattiche.

Riva Tre Golfi

Mana agguerrito, niente sconti a nessuno

Mana infatti non è altro che l’ex Spindrift che vinse il trofeo Krys nella traversata atlantica. Dopodiché, acquistata dall’attuale armatore Riccardo Pavoncelli nel 2020, la barca ha fatto faville in due edizioni consecutive della Rolex Middle Sea Race con al timone prima Brian Thompson e poi un certo Loick Peyron, battendo anche il tempo record della competizione. Alla Tre Golfi Mana si presenta con Paul Larsen al timone, ma anche con Alexia Barrier, appena reduce dal Vendée Globe e poi ancora Helena Darvelid e Lodovica Genghini.

Ma la Regata dei Tre Golfi non è l’oceano. È una delle più belle regate d’altura del Mediterraneo, così com’è incastonata tra Napoli, Gaeta e Sorrento e le isole di Procida, Ischia, Ventotene, Ponza con arrivo a Capri. Un percorso costiero straordinario, ma pieno di insidie. E infatti alla partenza le previsioni danno un sistema di alta pressione caratterizzato da calme piatte e regimi di brezza. Proprio a causa della prevalenza di venti leggeri, il percorso dei multiscafi che inizialmente avrebbe dovuto estendersi fino a Santa Maria di Castellabate viene riadeguato dal Comitato di Regata e allineato alla rotta tradizionale, con ultima boa a Li Galli.

Riva Tre Golfi

Senza vento ogni metro è prezioso…

Il duello tra i due grandi multiscafi in assetto Mod 70 è il clou della festa.  “Con poco vento ogni metro diventa prezioso e la regata diventa molto tattica”, aveva detto Giovanni prima dello start. Ma Maserati, una mano sul cuore e l’altra a governare i foil, parte a testa bassa e a gran fatica cerca di guidare il duello per tutto il percorso delle 150 miglia; anche se i due Mod 70 viaggiano praticamente affiancati. Per qualche minuto è davanti Maserati, poi Mana, poi passa ancora Maserati e così per tutta la gara. Nulla è scontato e il minimo errore costa caro. Da cardiopalma. Poi nel canale di Capri il team di Soldini sceglie il lato migliore e vince a bruciapelo un testa a testa davvero estenuante. Maserati alle ore 17,08 chiude la regata con un tempo reale di 22 ore e 38 minuti. Il ghigno di “Mr. Speed” beffato sulla linea del traguardo è una vittoria nella vittoria per Soldini & co.

“I nostri avversari sono stati proprio forti e ci hanno dato filo da torcere – ha detto Giovanni subito dopo l’arrivo – ci siamo alternati al comando della flotta per quasi tutta la gara. Il vento era poco e le insidie erano tante. La situazione si è sbloccata nel canale di Capri dove tenendoci più alti abbiamo guadagnato un vantaggio che poi ci ha permesso di tagliare il traguardo in testa”.

Altrettanto soddisfatto, ma meno prosaico il nostro Alberto Riva che commenta così: “Larsen è un grande, ma oltre a lui a bordo di Mana c’erano velisti di altissimo profilo. Qundi fin dall’inizio ho avuto una bella pressione sul collo. Sapevamo che non era facile e in molti momenti sono stati molto più veloci di noi. È stata una regata dura e complicata combattuta tra le ariette e le numerose isole della zona. Per me è stato davvero entusiasmante, come fare cinque regate in una. Un super applauso a tutto l’equipaggio di Mana con cui ci siamo sorpassati a vicenda per tutta la regata e ci hanno veramente fatto sudare sangue!”. Anche questa è vela e così vuole la guerra della velocità in mare.

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